Arte alla strada è un progetto ideato da Fondazione PInAC, in occasione dell’apertura ventennale di Casa Ozanam promossa dal Dormitorio San Vincenzo di Brescia.
Il percorso propone iniziative volte a offrire all’utenza dei servizi di accoglienza occasioni di fruizione artistico-culturale e intende attivare un primo intervento di sensibilizzazione della cittadinanza rispetto alle attività che l’Associazione Dormitorio San Vincenzo di Brescia mette in campo come risposta alle emergenze sociali di donne, uomini e piccoli nuclei familiari che si trovano in condizioni di emarginazione e senza fissa dimora.
Da Album di Famiglia ad Affacciati
a cura di Armida Gandini
Album di famiglia
Il laboratorio Album di famiglia ha dato il via al progetto e ha posto le basi di una relazione artistica di scambio e confronto: Armida Gandini ha proposto alle donne ospiti di Casa Ozanam di raccontare un episodio della loro vita, invitandole a realizzare una trasposizione del proprio vissuto mediante l’atto del disegnare. Un gesto lontano dalla loro pratica quotidiana, non contemplato nemmeno come azione ricreativa, e indotto durante gli incontri a corrispondere a un bisogno di narrazione di sé (o anche solo di rivisitazione della propria storia personale). Ma se il narrare è un atto frequente a livello verbale, raccontare disegnando un’immagine sepolta nella memoria diventa una sfida a tradurre le parole in segni, il vissuto in forma visiva.
Mappature della memoria
Alcuni dettagli di quei disegni sono diventati un’installazione performativa, dal titolo Mappature della memoria, una riproduzione in grande formato sul terrazzo dell’oratorio, punteggiata da lumini che ogni donna ha acceso nel buio della notte nel tentativo di illuminare le immagini della memoria. Al gesto grafico si è affiancata l’azione concreta delle ospiti che, collettivamente, hanno dato vita ad una performance notturna scoperchiando pubblicamente le scatole della memoria e permettendo al ricordo di affiorare in superficie.
Affacciati
Il terzo momento di questo work in progress ha previsto un intervento di arte pubblica lungo l’ultimo tratto di via Gabriele Rosa che da via Musei conduce e termina al Dormitorio.
Affacciati, è parola che ha due possibilità semantiche: affacciàti e affàcciati. Affacciàti nel vicolo sono i simulacri di vita sospesi fuori dal dormitorio, lenzuola che passano dai letti alla strada, dal privato al pubblico, Affàcciati invece è un invito diretto a non restare chiusi dentro, a mostrarsi e a farsi guardare, ma anche, per chi non sta dentro il dormitorio, un invito ad affacciarsi sul quel mondo e a quelle vite tanto vicine, tanto lontane.
L’installazione è stata realizzata appendendo a 4 metri di altezza patchwork composti da lenzuola riciclate cucite e fustellate. L’utilizzo di questi materiali evocativi è stato scelto in relazione all’ambiente e al suo servizio sociale. Nuove narrazioni si sono depositate sulle superfici precedenti – già ricche di storie passate – generando un intreccio di racconti di vita.