Progetto site-specific per Villa Glisenti, Villa Carcina (Bs)
La prima idea de L’Idiota dimenticato nasce durante un sopralluogo iniziale alla villa, della quale ho trovato particolarmente intrigante il contesto del parco dove si colloca l’elegante architettura, molto meno interessanti gli spazi interni dell’edificio deformati da un intervento non discreto. Ho così sentito l’esigenza di aprire l’interno della villa ad uno sguardo sull’esterno attraverso la simulazione di una porta finestra, un trompe-l’oeil fotografico retro illuminato, con l’intenzione di dirigere l’attenzione del fruitore sul parco e in modo particolare verso nord. Due immagini trasparenti sovrapposte del parco e di una panchina dello stesso con un libro, appunto l’Idiota di Dostoevskij, potevano costituire una nuova prospettiva sulla realtà, un punto di vista obbligato sul rapporto tra territorio e costruito. E un’occasione per suggerire una riflessione sul paesaggio urbano all’interno di questo specifico contesto ambientale (Villa Carcina si trova ai piedi della Val Trompia devastata da scempi speculativi) e sulla necessità di una presa di coscienza più responsabile sul rapporto forme della natura – forme della cultura. L’installazione dialoga con altre due opere, collocate l’una nell’interno lungo le scale d’accesso, dal titolo La bellezza salverà il mondo, in omaggio ad una delle espressioni più celebri dell’Idiota, l’altra nel parco della villa, consistente in una panchina sulla quale è stato dimenticato il libro; un gesto che metaforicamente rimanda ad un disinteresse, o noncuranza, nei confronti della cultura e in generale della vita sociale.