Progetto per Meccaniche della meraviglia, Filanda di Gambara (Bs), a cura di Albano Morandi
“La filanda di Gambara, pur in stato di abbandono, o forse in virtù di questo, appare fin dal primo approccio un luogo suggestivo, ricco di storia e memoria, di un vissuto di lavoro, di azioni ripetute nel tempo, di gesti meccanici, ma anche di metamorfosi e piccole epifanie. I muri degradati raccontano di un passato nemmeno troppo lontano, li percepisco come superfici vibranti in divenire, come se l’intonaco fatiscente celasse il palpito di vite assopite ed ora determinate a lasciare il loro letargo in vista di una rigenerazione: sono le voci della filanda e le ali delle farfalle mai nate… Le colgo in questo stato di passaggio disegnando con la grafite migliaia di ali svolazzanti pronte a spiccare il volo: penso ad un intervento discreto, quasi invisibile a primo impatto, eppure corposo nella realizzazione… Mi piacerebbe un lavoro giocato sulla leggerezza visiva, che si rivela all’attenzione del pubblico gradualmente se disposto a coglierlo; niente di scenografico quindi che competa con la maestosità del luogo, ma il tentativo di indurre il luogo stesso a rivelarsi e parlare. Le voci sono il ricordo verbale delle donne del comune che hanno trascorso la loro vita nella filanda, le loro storie, le memorie accumulate che ne raccontano il transito; un’occasione per coinvolgere gli abitanti del paese, renderli protagonisti e avvicinarli all’arte contemporanea.” A.G.