“Ho scelto intenzionalmente di far riferimento al linguaggio della fiaba – la sovrapposizione del testo scritto che rimanda ad alcuni episodi classici – proprio per sottolineare il significato per me molto importante della comunicazione. Il lavoro del bosco prendeva spunto dalla quotidianità, ma questi frammenti di vita prelevati dagli album di famiglia non mi bastavano; c’era il rischio che rimanessero immagini troppo private, troppo particolari… Il titolo trasferiva l’esperienza soggettiva in una dimensione più generale, nella quale lo spettatore potesse identificarsi, condividere uno stato d’animo”. A.G.