Stranissimo, e sempre più stranissimo è il titolo della mostra di Armida Gandini che Azimut propone nella sua sede di Brescia. Continua il percorso Culturale iniziato lo scorso anno, con cui si intende dare un contributo all’arte e agli artisti mettendo a disposizione gli spazi degli uffici dell’azienda.
Armida Gandini ha pensato per l’occasione un allestimento trasversale al suo lavoro, selezionando opere appartenenti a progetti diversi realizzati dal 2000 fino ad oggi: dalle scatole del Bosco delle fiabe, alle semisfere di Campane di vetro, ai video che stratificano immagini di animazione a riprese in set fotografici, fino ai progetti più recenti dedicati ai Padri e alle Madri della cultura, a cominciare dal ritratto di Joyce Carol Oates, nota scrittrice americana, con la quale l’artista dialoga interagendo con un suo libro: I paesaggi perduti. Romanzo di formazione di una scrittrice. Il testo accompagna le immagini esposte sulla base di alcune sintonie, la passione per le fotografie di famiglia, la scoperta di Alice (il titolo della mostra è una frase pronunciata da Alice nel paese delle meraviglie di L. Carroll), la mamma ricamatrice. Dalle fiabe ai fantasmi dell’infanzia Armida Gandini trova nella letteratura un leitmotiv che sottende al suo lavoro negli anni.
Spazio Azimut, Brescia